Weland il Fabbro: Una storia di Vendetta

Ci sono diverse leggende metropolitane che hanno come protanogista la figura del Fabbro. Una di queste è sicuramente la leggenda di Weland il Fabbro. Nella Þiðrekssaga af Bern (Saga di Teodorico da Verona) possiamo trovare la versione completa della leggenda. Weland (o Velent) venne istruito al lavoro di fabbro già dalla piccola età, affidato a Mimir il fabbro e in seguito a due nani che tentarono di ucciderlo, invidiosi del suo talento.

Ma in realtà Weland era il figlio del gigante Vaoi e da qui deriva la sua forza e il suo coraggio.

La leggemda del fabbro figlio dei giganti

Weland iniziò a lavorare per il Re Nioungr, forgiando la spada Mimungr. Si trovò in competizione con il fabbro del re Amilias, ma anche in questo caso Weland vinse con successo. Arriva il tempo in cui il Re deve scendere in guerra e dimentica il suo portafortuna, delle pietre della vittoria, così promette a chi le recuperava sua figlia in sposa e metà del regno. Weland le recupera ma nel tragitto che lo porta dal Re viene assalito dagli uomini del Re che desideravano il premio e così Weland fu costretto ad uccidere un ufficiale.

Il Re, infuriato, non diede nessun premio a Weland e lo costrinse a lavorare per lui giorno e notte, rinchiuso lontano dal palazzo, cosa che fece crescere in Weland uno spirito di vendetta. Uccise i piccoli figli del Re e con le loro ossa fabbricò oggetti per lo stesso Re, inoltre violentò la figlia mettendola incinta. Egil, il fratello di Weland, in seguito gli dona delle piume d’uccello con cui Weland si fabbrica delle ali e vola dal Re a comunicare tutto ciò che ha fatto ai suoi figli. Il Re muore e al suo posto ci sarà il figlio Otvin che farà pace con Weland. Quest’ultimo sposerà la principessa, madre di suo figlio Vioga.

Una storia di sangue e vendetta della mitologia germanica-nordica che vuole raccontare di un uomo coraggioso in battaglia, un fabbro leggendario.

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